- Racconto -

Il coraggio di essere pigre

Sarei una bugiarda se dicessi che ho scelto la scuola superiore del mio paese senza considerare il fatto che dista dieci minuti di cammino da casa mia. Avrei potuto scegliere la scuola più lontana e più grande, in città. Tante cose sarebbero state diverse in una scuola grande, ma ci vuole più coraggio a essere pigre.

Tutti i giorni mi sveglio tardi, mi alzo ancora più tardi, faccio colazione raramente ed esco di casa tardissimo. Ma quel giorno mi sveglio presto, prima della sveglia, perchè ho in programma una sosta prima della scuola. Non è comunque abbastanza per essere puntuale, una capacità che non ho mai affinato.
Allora faccio tutto comunque di corsa ed esco trafelata. Faccio una deviazione dal percorso di sempre e mi fermo dal fioraio. Compro una sola rosa rossa, a cui lui aggiunge un nastro e qualche abbellimento. Mentre lo guardo che stringe il fiocco mi viene un groppo in gola, un sentore d’ansia.
Esco dal fioraio e vado verso la scuola. Vorrei correre, ma penso che non voglio entrare col fiatone. Sono relativamente in anticipo rispetto al solito, ma la campanella è comunque già suonata. Entro a scuola e salgo le scale con la rosa in mano, il groppo in gola, il battito accelerato.
Percorro tutto il corridoio del terzo piano, la mia aula è in fondo e la porta è chiusa. La professoressa di Filosofia e Storia è sempre fastidiosamente puntuale. Ma il ritardo non conta niente adesso, perchè ho una rosa in mano e la porta è chiusa: è la rosa che ho in mano che rende quella porta invalicabile.
Non ci penso troppo, la apro, auguro buongiorno alla professoressa, attraverso le file di banchi e, arrivata al suo, poggio la rosa e le do un bacio sulla guancia: buon compleanno. Oggi compie diciotto anni, è un traguardo importante.
Vado a sedermi al mio posto, mentre lei sorride. Nessuno ha detto niente e nessuno parlerà. Il battito cardiaco mi spacca la felpa, ma non mi importa, è andata.
Sarei una bugiarda se dicessi che i miei compagni non hanno capito il perchè di quella rosa e non sanno che io e lei siamo fidanzate. Avremmo potuto nasconderlo meglio, fare uno sforzo in più per evitare pettegolezzi. Tante cose sarebbero state diverse se fossi stata più prudente, ma ci vuole più coraggio a essere pigre.